Francesca Moretti era ancora matricola universitaria quando a Petra venivano impiantati i primi vitigni: era stata lei a decidere, sulla base di una visione già chiara, cosa far crescere in questo terreno vocato ma tutto da interpretare, e la scelta aveva privilegiato gli internazionali, oltre a sangiovese e vermentino, in un percorso che puntava già allora a vini di massima piacevolezza e contemporaneità.
Francesca ama mettere le mani in terra e anche per questo ha voluto che la tenuta mantenesse intatto il suo originario Dna contadino. L’azienda è innanzi tutto agricola: qui si coltiva e si alleva, nel rispetto della biodiversità. Particolare attenzione è riservata alla salvaguardia di razze e varietà antiche e minacciate, come le galline Valdarno nera, Valdarnese bianca e Livorno, alle quali si uniranno presto suini di razza Cinta Senese e Grigio Toscano, e capre di razza Montecristo, l’unico esempio di capra vivente allo stato selvatico da epoca antica e a rischio di estinzione, in affidamento dalla Regione Toscana al solo scopo di custodia (in progetto anche una produzione casearia con un team dell’Università di Firenze che segue un gregge presso il Podere Felcetone, sul monte Amiata).