Descrizione
Produttore: Francoli Distillerie
Gradazione alcolica: 43,5° vol.
Formato: 70 cl.
Origine: Italia
Varietà: Compound gin
Botaniche principali:
Ginarte è un vero inno alla meraviglia che l’arte ci sa regalare, per questo, fra le botaniche utilizzate, sono state selezionate alcune erbe che nel Medioevo erano usate come pigmenti per i colori di pittori e scultori.
Le bacche di ginepro: raccolte esclusivamente in particolari aree appenniniche della Toscana, le bacche di ginepro vengono infuse in alcool puro ottenuto da frumento a circa 65% d’alcool e poi distillate in alambicco discontinuo sotto vuoto per preservarne anche i profumi più delicati.
I botanicals dell’arte:
Nepitella (usata per la produzione di un pigmento verde) Cartamo, Reseda odorata,Robbia (che davano vita al colore giallo) Guado di Montefeltro (famoso per il blu utilizzato da Piero Della Francesca)
Tutti questi pregiati e rari botanicals sono infusi separatamente in alcool puro da frumento a circa 55% d’alcool e poi distillati, sempre separatamente, in un piccolo alambicco discontinuo non sottovuoto.
Gli altri botanicals: Angelica, Lavanda, Ibisco. Fiori di sambuco, Germogli di pino, Pino mugo, Aghi di pino, sono messi in infusione, tutti insieme, in alcool puro di frumento al 55%. L’infuso ottenuto viene poi distillato in un piccolo alambicco discontinuo non sottovuoto.
I distillati dei tre infusi vengono miscelati tra loro e lasciati riposare per alcuni giorni, dopo di che viene aggiunta acqua purissima di origine glaciale, fino a portare la gradazione alcolica a 44%. A questo punto si passa alla fase di filtrazione a bassa temperatura (-7 °C) su pannelli di purissima cellulosa, che hanno il compito di trattenere eventuali parti oleose ancora presenti nella miscela. Ginarte è ora pronto per l’imbottigliamento.
Ginarte è un dry gin molto aromatico, ben equilibrato e avvolgente; al palato risulta asciutto e pieno, con un ottimo equilibrio fra le note floreali e le note balsamiche.
Si usano fare tre distillazioni e si utilizza un particolare metodo sottovuoto che lascia trasparire poi nel distillato finale integri gli odori e il sapore di alcune componenti vegetali. Ginarte trova nell’impiego nei cocktails la sua più giusta espressività che difficilmente gli permette di essere servito liscio.
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